giovedì 29 Agosto 2019 - h 11:35

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La carriera di Medel

Terzo calciatore cileno della storia del Bologna, capitano della Roja della quale è autentica colonna da 12 anni e con cui ha già vinto due Coppe America, Gary è un incontrista esperto, generoso, efficace, uno dei giocatori di maggior temperamento del panorama internazionale. Oltre 500 partite da professionista ne ritraggono una carriera lunga e sempre ad alti livelli: ha già frequentato 6 campionati diversi, ha giocato due Mondiali, non si è mai risparmiato sopperendo a doti tecniche non di prim’ordine con intensità, fisicità e tempra fuori dal comune, sebbene non sia di statura imponente. Parlano chiaro per lui i numerosi palloni recuperati in ogni partita, la continua garanzia in fase di interdizione, la capacità di essere sempre nel vivo del match senza pause.

Nei tre anni a Milano sponda Inter ha giocato da interno di centrocampo con Mazzarri, da vertice basso del rombo con Mancini – a protezione perenne della difesa -, nei due davanti alla retroguardia con De Boer e da difensore centrale con Pioli. La costante è che in tre stagioni ha collezionato 109 presenze fra campionato e coppe, mentre con la Nazionale cilena da diverso tempo staziona quasi esclusivamente dietro. Prima di essere nerazzurro, si era distinto al Boca, al Siviglia di Emery, al Cardiff di Solskjaer. Poi l’avventura biennale al Besiktas in Turchia, club che ha permesso a Medel di debuttare in Champions League, eliminato agli Ottavi nel marzo 2018 dal Bayern. Dall’agosto 2019 passa al Bologna a titolo definitivo, ritrovando in rossoblù Palacio con cui ha condiviso tante avventure interiste.

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