I nostri avversari di lunedì: ecco il Verona

Zero punti nelle ultime quattro sia per il Bologna che per il Verona: un mese avarissimo di soddisfazioni da cancellare presto per entrambe. I veneti hanno vinto solo una volta, lo striminzito 1-0 sul Benevento, e hanno finora manifestato oggettive difficoltà nonostante le ultime prestazioni almeno sul piano della generosità siano state un po’ più confortanti. Due stagioni fa una pesante retrocessione vivendo una stagione intera in fondo alla classifica, l’anno scorso una travagliata promozione, ora una complicata corsa salvezza: la costante è che il Verona – che divide il penultimo posto col Genoa – resta aggrappato all’esperienza e agli squilli di Pazzini, che pur partendo qualche volta dalla panchina è sempre il miglior realizzatore della squadra e in area di rigore sa come farsi rispettare. Si sta ritrovando Cerci, pienamente ristabilitosi dall’infortunio di inizio campionato, e ora molto nel vivo della manovra d’attacco, così come il brillante Verde, rapido esterno offensivo, bella sorpresa di questo avvio sia con gli scaligeri che con la Nazionale Under21.

Fra le poche note liete della rosa si conferma Bessa, il centrocampista più utile a disposizione di Pecchia, buon interprete dello scacchiere gialloblù dopo una grande stagione in B, dotato anche di un gran tiro dalla distanza. Va invece a corrente alternata il polivalente Romulo, del quale non sono in discussione la duttilità in diverse posizioni e il carisma, quanto piuttosto l’effettivo impatto sulle partite dal punto di vista della qualità (ha comunque deciso la vittoria con il Benevento con un gol bellissimo). In difesa si assiste al rilancio di Caceres, il cui rendimento ad oggi è migliore rispetto a Souprayen e Caracciolo e pure a Heurteaux, dal quale ci si aspettava di più giunto ormai alla sesta stagione di Serie A, categoria in cui finora non sta avendo un grande impatto nemmeno il portiere Nicolas.