giovedì 05 Marzo 2015 - h 00:00

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Amarcord rossoblù: c’era una volta… Varese-Bologna

A trent'anni di distanza dall'ultima apparizione a Masnago, località di Varese, il Bologna si ripresenta al Comunale oggi intitolato a Franco Ossola, autoctono ex calciatore granata caduto a Superga insieme ai compagni del Grande Torino.
La storia dei precedenti fra le due squadre è relativamente giovane, se è vero che solo con il tricolore sul petto di Giacomo Bulgarelli e compagni il Bologna ha avuto a che fare la prima volta con il Varese, debuttante in A nel '64-'65. Ed è stato proprio Giacomino a scegliersi i biancorossi come una delle vittime preferite in termini di gol, avendo realizzato  contro i lombardi addirittura in sei occasioni: nella stagione post scudettata a dicembre i varesini guidati dal "nostro" Hector Puricelli, fantastico cannoniere rossoblù degli anni Trenta e Quaranta, caddero a Bologna sotto i colpi di Nielsen, Haller e appunto Bulgarelli, che si ripetè l'anno dopo nel 4-1 in trasferta del Bologna nel varesotto, unitamente ai gol di Vastola e ancora del duo H&H.

Ancora a segno Giacomo qualche stagione più tardi, per il gol vittoria dell'1-0 alla prima di campionato nel '68, agli esordi della gestione societaria di Raimondo Venturi. La doppietta del Bulgaro al Varese a fine maggio '70 (ancora 4-1 per noi) diede un fondamentale scossone al trionfo in Coppa Italia , al termine del girone finale, con Mondino Fabbri in panchina.  
E ancora: nell'ennesimo 4-1, in aprile del 1975, Bulgarelli che già da tempo in campo faceva il libero siglò davanti al pubblico del Velodromo Luigi Ganna il suo sesto gol di sempre al Varese, peraltro l'ultimo assoluto – lacrime – di una lunga e meravigliosa carriera con i nostri colori, che finì un mese dopo al termine di quella stagione.  

Fu quello il decennio di gloria in Serie A dei lombardi, che retrocessi nel '75 incontrarono più tardi i rossoblù solo su palcoscenici meno prestigiosi, con qualche intermezzo ancora in Coppa Italia datato '77-'78, '83-'84 e 2012-13: rispettivamente due pareggi e un successo dei rossoblù, il più recente, un 2-1 agostano  firmato da una doppietta di Saphir Taider. In generale la storia parla di una decisa supremazia bolognese in fatto di risultati, mai scalfita nemmeno negli amari incroci degli anni Ottanta tutti ospitati dalla Serie B. 

Solo pochi eletti riuscirono a scorgere nella fittissima ed impenetrabile nebbia di fine gennaio '83 l'unico gol con la maglia del Bologna di Francesco Guidolin, che con Paolo Carosi allenatore alla 20° giornata battè il Varese (1-0) in uno dei pochi successi di quella desolante annata, regalando un'illusoria e comunque insoddisfacente situazione di centroclassifica svanita poi con un devastante girone di ritorno che portò i rossoblù all'inferno della C.
Dopo i dovuti ringraziamenti a Giancarlo Cadè per la pronta risalita, fu paradossale e a dir poco complicato il rendimento esterno del Bfc nella stagione '84-'85, conclusa nel gruppone di centro pagando cara la scarsa vena di Frutti che ci rimise ben 11 gol nel passaggio dalla C dell'anno prima alla B in questione. Solo 25 i gol di squadra, ma lontano da Bologna era letteralmente un pianto, con una serie negativa difficilmente replicabile: ko 2-0 a Padova alla prima, poi una sequenza di 0-0 poco divertenti a San Benedetto, Empoli, Perugia e Campobasso, prima di perdere 1-0 a Catania e di strappare un altro pari senza reti a Lecce. 
Per vedere un gol in trasferta gli stoici tifosi del Bologna dovettero aspettare Marronaro a Monza in dicembre (1-1), poi di lì in avanti un altro ciclo in bianco: sconfitte a Pescara, Pisa, Bari, Trieste, Parma e Cagliari senza mai segnare, altri 0-0 a Cesena, Arezzo, Genova e Taranto. Con numeri del genere era inevitabile che gli uomini di Bruno Pace finissero invischiati nella lotta per non tornare in C, e alla penultima di campionato a Varese andò in scena un autentico scontro diretto da dentro o fuori. Ressero i rossoblù, schierati con un modulo estremamente conservativo con Marronaro unica punta, in costante sofferenza sulle avanzate di Bongiorni, Pellegrini e Salvadè, ma Zinetti si salvava sempre fino al lampo in contropiede di Francesco Gazzaneo a 7 minuti dal fischio finale: il giovane mediano del Bologna rubava palla in contropiede, dopo una bella serpentina si presentava in area e con un fendente mancino batteva Zunico. Una vera liberazione: il secondo gol fuori casa del Bologna in un'intera stagione valse contemporaneamente la permanenza nostra in B e la bruciante retrocessione del Varese. Trent'anni dopo, si può dare un'occhiata a quel preziosissimo successo qui, con il servizio sulla partita.
Non ci siamo mai più tornati da quel giorno, fino ad ora. A sabato!  #TuttiAVarese #conquistiamolA 

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