mercoledì 25 Febbraio 2015 - h 00:00

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Amarcord rossoblù: c’era una volta… Bologna-Vicenza

Nella settantina di precedenti storici tra Bologna e Vicenza, è stata la serie di disfide di fine anni Novanta ad aver scaldato in assoluto di più i cuori delle due fazioni.

Perchè i rossoblù di Gazzoni, ritornati con entusiasmo e solidità societaria a coltivare importanti programmi nel calcio che conta, e i biancorossi veneti si sistemavano all'epoca come assodate realtà in una medio-alta classifica assai lusinghiera, subito alle spalle della corposa serie di club italiani che anche fuori dai confini nazionali mantenevano elevato il livello del football nostrano. Ma soprattutto perchè i due rispettivi allenatori, Renzo Ulivieri e Francesco Guidolin, estendevano uno scarso feeling reciproco a uno stato d'animo condiviso dai loro giocatori e dalle due città: Bologna-Vicenza è stato per anni incontro caldo e sentitissimo, forte di una rivalità sportiva accesa e di un botta e risposta convinto fra la filosofia calcistica più spettacolare adottata da Ulivieri e il gioco "di rapina" tutto fatto di duelli e corsa di matrice guidoliniana.

Tanti sono stati i bocconi amari cui il pratico e rognoso Vicenza ha costretto in quegli anni il Bologna, che dalla sua cercava di far valere un maggior tasso tecnico (centrocampo di qualità indubbia con le intuizioni di Marocchi, il piede sinistro di Scapolo,  Nervo e Fontolan che imperversavano da ali) scontrandosi però con la tenacia di un reparto difensivo granitico (i marcatori Belotti e Lopez, l'arcigno e falloso Mendez) e di una mediana foltissima e dinamica (il muscolare Di Carlo, il pilastro Beghetto, l'atipico numero 10 Viviani, in generale una squadra sempre raccolta e spesso ad una punta sola).

L'inverno del '97 fu indigesto ai rossoblù, che a distanza di tempo non riescono ancora a fare spallucce al pensiero dell'inspiegabile espulsione di Kennet Andersson al Menti  ad opera dell'arbitro Nicchi per avere chiesto la sostituzione al suo allenatore, dopo una partita passata a prendere calcioni da Belotti senza tutela da parte della giacchetta nera; ma peggio ancora, poche settimane dopo, andò in Coppa Italia: un Dall'Ara gremito cercava di spingere i suoi ragazzi al traguardo della finalissima, dopo una gara di andata in semifinale che aveva premiato il Vicenza con un gol vittoria di Murgita su un piazzato generosamente concesso da Pairetto. Al ritorno, apoteosi per il vantaggio firmato da Cristiano Scapolo, che trasformava con un fendente mancino dal limite sotto l'Andrea Costa dopo una sponda aerea (manco a dirlo…) di Andersson e un appoggio di Ciccio Marocchi. Si profilava una serata eroica per un Bologna decimato dagli infortuni (senza Kolyvanov, Fontolan e De Marchi), che a metà gara perdeva anche Cardone espulso e Paramatti dolorantegià schierato in un inusuale ruolo di mezzala sinistra e doveva rimpiazzarlo con l'acciaccato Seno, ma sfiorava addirittura a più riprese un meritato raddoppio che sarebbe valso la finale. Si disperavano i rossoblù sul palo colpito da Brambilla, e mentre si avvicinavano i tempi supplementari il Vicenza metteva timidamente fuori il naso colpendo però con il poco rimpianto ex Cornacchini  su una disattenzione difensiva a due minuti dal novantesimo. Una beffa indigeribile per Ulivieri e per tutta Bologna, che sognava da neopromossa l'approdo alla finale di Coppa, che premierà poi proprio il Vicenza di Guidolin. Tutto ciò accadeva diciotto anni esatti fa, il 25 febbraio 1997, qui – impossibile non sbuffare per noi rossoblù, ma vale comunque la pena di darci un'occhiata – il video degli highlights di quella sera.
La vendetta però si è compiuta nelle due stagioni dopo: esultava ancora il Lanerossi nel diluvio del novembre '97 nonostante un gol strepitoso di Roby Baggio (purtroppo Sterchele quel giorno non fu impeccabile…), ma era l'ultima volta, perchè al ritorno il Vicenza veniva abbattuto da un super Baggio  che mandava in gol Kennet&Igor (tanta roba…). Era poi Carletto Mazzone a vendicare definitivamente Renzaccio: tripletta di Beppe Signori nel trionfo 4-0 al Menti nell'autunno '98, altri 4 gol sul groppone di Reja e dei suoi a marzo '99: a segno Nervo, il piccolo Simutenkov, ancora Kennet e Klas Ingesson su rigore (4-2 il finale, per i biancorossi che a fine stagione retrocedettero si salvò solamente, e come al solito, Marcelo Otero). Bologna e Vicenza non si erano mai amate così poco come in quegli anni, in cui la Curva Andrea Costa si infuocava, piena da non farci entrare più neanche uno spillo, e dal Veneto scendevano al Dall'Ara sempre numerosi e battaglieri. 

Torna #BFCVicenza, venerdì sera ore 21. Vi aspettiamo…  #TuttiAlDallAra  #conquistiamolA

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