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Pulgar Erick

Nato a Antofagasta (Cile) il 15 gennaio del 1994, centrocampista. Fisico notevole, buon tocco di palla, visione di gioco: effettivamente Erick Pulgar era sprecato, alle origini della carriera, nell’Antofagasta, club in cui era cresciuto, giocando da difensore centrale. O forse quella posizione era necessaria alla sua progressiva maturazione. Il ragazzo, dopo le prime prove nella massima Serie cilena, vive la stagione d’oro nel campionato 2013-14, che gli vale il passaggio all’Universidad Catolica de Chile di Santiago. Qui arricchisce il proprio repertorio: giocando più avanti, segna 7 reti in 35 partite, ottiene la prima convocazione in Nazionale da Jorge Sampaoli e fa parlare di sé. Su di lui drizza le antenne Pantaleo Corvino, che lo porta al Bologna nell’estate del 2015, allestendo la squadra che dovrà affrontare l’appena riconquistata Serie A. Pulgar ha da poco esordito in Nazionale, dopo una stagione di rodaggio e ambientamento è proprio la rappresentativa del suo Paese a dargli la spinta morale definitiva: il 22 giugno 2016 il centrocampista rossoblù partecipa alla semifinale della Coppa America del Centenario contro la Colombia, passaporto per il successo che arriderà al suo Cile nella finale contro l’Argentina. Nei mesi successivi, Pulgar convince Donadoni di essere l’ideale mediano centrale di centrocampo, grazie alle capacità di interdizione e alla buona predisposizione al passaggio in verticale. Un regista arretrato abile anche a colpire con i calci da fermo: memorabile il gol direttamente da calcio d’angolo realizzato al Dall’Ara alla Fiorentina il 4 febbraio 2018, beffando Sportiello. La stagione della consacrazione è tuttavia quella successiva, partita male sotto la gestione di Inzaghi e poi esplosa con la guida di Mihajlovic, con cui si impone anche come micidiale cecchino sui calci di rigore. In rossoblù 106 presenze e 10 reti.

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