Lo stanozololo è uno steroide molto ricercato nel mondo dello sport, ma in pratica questo farmaco, che fa parte delle cinque principali sostanze dopanti, non viene utilizzato nel grande sport. È stato collegato allo scandalo quando Ben John ha perso una meritata medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul. Gli atleti agonisti non assumono questo popolare steroide perché, nonostante sia a base acquosa, viene rilevato a lungo nel flusso sanguigno nei test di laboratorio. Ma questo fatto non ferma gli atleti dilettanti che non hanno paura dei test antidoping, che vogliono diventare più forti e resistenti e costruire muscoli di qualità.

Quando si sceglie un ciclo di Stanozolol e altri agenti dopanti, è necessario seguire tutte le raccomandazioni sul loro uso per evitare spiacevoli effetti collaterali. Questo rappresentante della farmaceutica sportiva è popolare non solo tra gli uomini ma anche tra le donne, perché anche in dosaggi minimi può dare agli atleti un effetto anabolizzante più pronunciato rispetto agli atleti.

Raccomandazioni per l’uso

Gli esperti concordano unanimemente sul fatto che l’uso di Stanozolol nella dose terapeutica raccomandata non aiuta a migliorare le prestazioni e la velocità. Ed è proprio a questi risultati che gli atleti sono principalmente interessati. L’uso di steroidi è giustificato quando un atleta è impegnato nello sport da diversi anni e ha già raggiunto il limite delle sue capacità iniziali e ha smesso di progredire. In pratica, un atleta che utilizza gli steroidi moderni è di gran lunga superiore a uno che non ne fa uso.

L’atleta deve sempre ricordare che, per evitare problemi di salute, deve assumere un dosaggio medio non superiore a 50 mg al giorno per le iniezioni, mentre la quantità efficace di farmaco orale parte da 30 mg al giorno.

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Effetti collaterali

I possibili effetti collaterali dell’assunzione comprendono:

• un aumento della pressione sanguigna normale;
• Inibizione della produzione del principale ormone maschile, il testosterone;
• Diminuzione della qualità dello sperma;
• Interruzione del normale metabolismo del glucosio;
• la comparsa di un’improvvisa e inedita sensibilità all’insulina;
• nonché il rischio di sviluppare malattie cardiache.