mercoledì 29 Dicembre 2021 - h 11:41

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Femminile: il 2021 raccontato dal Coordinatore Gianni Fruzzetti

L’anno solare che va a concludersi ha sicuramente attirato l’attenzione, della tifoseria e dei media, su quanto fatto dal Club con il suo Settore Femminile, in particolare con la Prima Squadra allenata da mister Galasso. Pur con una rosa giovanissima, la prima stagione con il nome di Bologna F.C. 1909 S.p.A. – sotto l’ala del Settore Giovanile – è stata onorata da una rincorsa verso la promozione in Serie B sfumata solamente alla penultima giornata.
Da lì, la decisione di creare un Settore a sé stante ponendo in qualità di coordinatore Gianni Fruzzetti, già nel Settore Giovanile rossoblù da diversi anni. Con lui, è stato fatto il punto sulle squadre e sul progetto in divenire.

Come sono stati i suoi primi cinque mesi da coordinatore?
«Sicuramente intensi, anche perché il progetto è in divenire. L’impegno è stato importante, quando una struttura cambia ci sono sempre situazioni nuove: coinvolgere tutte le componenti e far loro credere in un progetto nuovo, che fosse a lungo termine, ha richiesto uno sforzo considerevole. Ci sono delle ragazze che, in estate, hanno sposato altre cause, ma negli ultimi mesi sono stato ricontattato da alcune rispettive famiglie perché vorrebbero ritornare, capendo la qualità del progetto».

Com’è stato il dialogo con i dirigenti del Settore Giovanile?
«I rapporti sono buonissimi, questo è il sesto anno che sono al Bologna, quindi sappiamo come lavoriamo. Quando l’amministratore delegato, Claudio Fenucci, mi ha dato questo nuovo compito non c’è stato alcun tipo di problema; chiaro, poi, che per qualsiasi problema che può insorgere, i punti di riferimento – da 17 anni a Casteldebole –  come il responsabile del vivaio, Daniele Corazza, e della Scuola Calcio, Valerio Chiatti, permettono un dialogo continuo».

Il suo arrivo è coinciso con il grande finale di stagione 2020-2021 da parte della Prima Squadra: ora, le ragazze stanno disputando un buon campionato, visto il sesto posto e constatando l’età media di 20,7 anni.
«Quello dello scorso anno è stato sicuramente un campionato entusiasmante, forse anche al di sopra delle aspettative. Dopo il cambio di girone e causa gli infortuni che ci perseguitano dal primo giorno, si può dire che non si è ancora visto il vero valore della squadra: rispetto alle corazzate che ci stanno davanti, abbiamo qualcosa in meno, tra centimetri, peso ed età, dato che loro hanno una media d’età di 25-26 anni. Quindi ci mettiamo anche inesperienza, dato che alcuni punti li abbiamo persi per questo motivo. Questa squadra, però, con qualche ritocco potrà salire sui palcoscenici che merita, senza dimenticare che alcune ragazze – nelle categorie del Settore Giovanile – formeranno sicuramente l’ossatura negli gli anni a venire».

Si parla della Juniores allenata da Massimo Carbone, qualificatasi prima in vista dei playoff – a punteggio pieno – nel girone regionale.
«L’innesto di Carbone è stato voluto fortemente da me, e il lavoro fatto con la Juniores si può dire sia stato molto importante perché, a prescindere dal fatto che abbiano vinto tutte le partite, bisogna sottolineare che le altre squadre hanno spesso fatto uso di fuoriquota, delle quali noi siamo praticamente prive. Per esempio, il Parma aveva schierato in campo 2001 o 2002, mentre la nostra rosa è formata prettamente da 2005 e 2006. Inoltre, Ilaria Cavazza – classe 2005, che doveva giocare con le sue coetanee – è diventata titolare inamovibile in Prima Squadra, saltando solamente una gara. Nell’ultima giornata di campionato giocata a Venezia, si è trovata ad affrontare un’avversaria del 1989, facendo bella figura».

Nelle altre due categorie, Under 15 e Under 12, magari si guarda più l’aspetto ludico che competitivo.
«Certo, il risultato rimane fine a sé stesso: l’importante è creare giocatrici che, un domani, potranno arrivare in Prima Squadra e giocarsela. Un conto è agire sul mercato, un altro è creare un’ossatura con tutte le ragazze di Bologna: e qualcuna di interessante, sebbene il percorso sia ancora lunghissimo, comincia già ad intravedersi».

In termini di sviluppo, cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi?
«Quello che mi è stato chiesto dal Club, fin dal primo giorno, è stato di dare risalto a un settore prima “ai margini”. Il Femminile dev’essere a sé stante, pur facendo parte del contenitore Bologna, anche perché dotato di una Prima Squadra e di un Settore Giovanile, a prescindere dalla categoria. Quindi, ci stiamo già muovendo per creare dei servizi “nostri”, come marketing e comunicazione, in maniera tale che le ragazze possano avere degli aspetti extracalcistici a loro dedicati, esattamente come stanno facendo tutte le società importanti. Dal prossimo anno passeremo da quattro a cinque categorie, con l’inserimento dell’Under 17, e dovremo cercare di creare una “casa del Femminile”, in modo tale che le più giovani possano allenarsi vicino alla Prima Squadra e prenderne l’esempio. Certo, tutto passa anche dal vincere i campionati per approdare alla massima serie».

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